La fiera architettonica globale – non si può chiamare diversamente la prossima esposizione mondiale che si è tenuta a Milano.
Il design dei padiglioni presentati qui potrebbe suscitare l’invidia persino dello sceicco di Dubai; del resto, la costruzione degli Emirati Arabi Uniti è stata riconosciuta dai giudici come una delle migliori della mostra.
Milano è diventata una vetrina globale, dove più di 140 paesi partecipanti mostreranno le migliori tecnologie,
offrendo una risposta concreta alle domande cruciali: come garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti su questo pianeta.
Il padiglione degli Emirati Arabi Uniti è uno dei progetti più iconici dell’Expo di Milano del 2015.
La parete di cemento armato a strisce di 12 metri si ondula attraverso corridoi scuri, creando nell’osservatore la sensazione delle caratteristiche strade ombreggiate degli storici Emirati Arabi.
Per modellare la struttura è stato utilizzato uno scanner 3D, con il quale l’architetto ha trasferito la suggestiva curva delle mutevoli dune del deserto.
Il padiglione britannico è realizzato sotto forma di un alveare,
il che evidenzia l’importanza sia del prodotto stesso (il miele), sia della necessità per le persone di unirsi per raggiungere obiettivi significativi.
Qui l’architetto ha cercato di trasmettere tutta la diversità e la grandezza di questo piccolo ma orgoglioso paese.
Il padiglione riflette tutto ciò che lo caratterizza: dal deserto di Atacama nel nord ai ghiacciai della Patagonia.
La struttura più alta tra tutte quelle presentate alla mostra.
Con 35 metri e sei livelli, il paese ospitante ha davvero fatto uno sforzo per distinguersi.
L’edificio è costruito come una sorta di foresta industriale; persino i materiali utilizzati (calcestruzzo biodinamico per le radici e un tetto interamente composto da pannelli solari) dimostrano il forte legame tra città e natura.
Il padiglione tedesco di Schmidhuber esplora i concetti del futuro dell’alimentazione umana.
Gli architetti hanno deciso di dimostrare l’importanza di pensare all’alimentazione già oggi per evitare la fame in futuro.
Il design emula la struttura naturale del paese, con tutta la sua ricchezza di prati aperti e campi, situati sulle pendici delle montagne.
Le foreste svolgono un ruolo importante nella vita del paese.
Con il suo padiglione, il Giappone mostra l’armoniosa diversità dell’agricoltura e della silvicoltura insieme alla pesca, che insieme danno vita a una cucina nazionale unica e incomparabile.
L’aspetto esterno della struttura è influenzato dagli antichi templi giapponesi: gli esperti dell’architettura di Atsushi Kitagawara hanno cercato di trasmettere tutta la sacralità di questi monumenti in un edificio moderno.
La Confooderatio Helvetica della Svizzera ricorda un magazzino di un supermercato: quattro torri sono piene dei prodotti di cui il paese va fiero – caffè di alta qualità, acqua, mele e sale.
Ai visitatori è permesso prendere con sé i prodotti, ma naturalmente c’è un limite. Un’analogo semplice: quando il cibo finisce, finisce.
L’idea principale dell’architetto offre spunti di riflessione sull’importanza della moderazione nel consumo.
Questo è il primo padiglione nazionale nella storia costruito al di fuori della grande Cina.
L’edificio rappresenta un’elegante interpretazione della filosofia cinese antica: l’uomo è parte della natura.
Il padiglione è progettato per enfatizzare il percorso di sviluppo del paese, dall’agricoltura all’industria.
La struttura ripete la forma di quattro semi ingranditi della foresta tropicale.
Il Brasile è ben noto per i suoi successi nel settore agricolo: il paese spesso emerge come produttore di prodotti alimentari conosciuti in tutto il mondo.
Il nuovo padiglione è stato costruito per mostrare anche un altro lato del Brasile: un paese che possiede molte moderne tecnologie.
Il centro del padiglione è costituito da un’enorme struttura di vetro che narra la storia di questo regno, spiegando come il paesaggio desertico sia stato superato grazie alle moderne tecnologie.
L’aria è diventata oggetto di attenta analisi da parte dei designer austriaci.
La combinazione di vegetazione naturale con sistemi tecnologici ha trasformato questo padiglione nazionale in un’ambasciata del nostro pianeta.
Più visitatori ci sono qui, più difficile diventa gestire il sistema di anidride carbonica.
La caratteristica distintiva di questa struttura sono le pareti bianche curve,
dietro le quali è nascosto un paesaggio verde continuo. Il padiglione è progettato per rendere omaggio al ricco passato agricolo del paese.
Nonostante il nome piuttosto cupo, il padiglione polacco ricorda più un ricco giardino che un rifugio per anime perdute.
La struttura esterna è formata da centinaia di cassette utilizzate nei villaggi del paese per il trasporto delle mele.
All’interno, invece, sono installati enormi specchi rivolti verso il centro del padiglione, realizzato come un prato verde.