Una statua antica del dio greco Ermes è stata ritrovata dagli archeologi bulgari nelle fogne di una regione al confine con la Grecia.
Si tratta di una statua a grandezza naturale e abbastanza intatta, con la figura e il corpo ben conservati.
La statua si trovava nelle fogne di Héracléa Sintica, un sito archeologico situato tra la Bulgaria e la Grecia. Questo luogo apparteneva ai Macedoni di Filippo II e di Alessandro Magno.
Gli archeologi dichiarano che questa scoperta è molto importante per l’archeologia. Secondo Lyudmil Vagalinski, direttore scientifico degli scavi, la scultura è stata trovata per caso.
«Era incredibile. Una statua intera è emersa dai secoli passati», ha dichiarato.
Secondo gli storici, a partire dal 388 d.C., la città in cui si trovava la statua fu distrutta da terremoti
e nel 500 fu completamente abbandonata a causa del conflitto tra le tribù bulgare e le tribù nomadi degli Unni.
Gli archeologi affermano che la scultura in marmo del dio greco era stata sepolta per proteggerla da eventuali attacchi nemici, come i Romani dell’epoca.
Per rimuovere la statua, piuttosto grande, dal suo luogo senza danneggiarla, è stata utilizzata una gru idraulica specializzata.
Ricordiamo che, per la Grecia Antica, Ermes era il figlio di Zeus e di una ninfa chiamata Maia. Era il dio del commercio, della ricchezza, della fortuna, oltre che dei ladri, della diplomazia e dei viaggi.
Secondo la mitologia greca, era anche il creatore del fuoco e dell’alfabeto.La statua è già esposta al Museo di Storia di Petrich, in Bulgaria.