Sandra Hemme, originaria del Missouri, Stati Uniti, è stata arrestata nel 1980 e ingiustamente incarcerata per 43 anni.
La donna ha ottenuto la libertà nel 2024 ed è uscita dal carcere all’età di 64 anni.
I volontari del progetto Innocence hanno dimostrato una serie di errori nel processo di arresto della giovane.
Era stata accusata dell’omicidio della bibliotecaria Patricia Jieschke a St. Joseph, Missouri. Il corpo della giovane donna era stato trovato a terra. C’erano un coltello e dei fili telefonici sul posto.
Sandra non conosceva questa donna, ma durante l’indagine si trovava nei dintorni, poco dopo essere uscita dall’ospedale psichiatrico dove era rimasta per 12 anni. All’epoca aveva 21 anni.
Quando la polizia l’ha interrogata, ha notato che sembrava «mentalmente confusa» e ha concluso che fosse coinvolta nel caso.
«Per evitare la condanna a morte, la giovane di 21 anni si è dichiarata colpevole», riportano The Independent e France 24.
Coloro che lavoravano per la difesa di Sandra hanno scoperto che c’era un altro sospettato in questo caso: Michael Holman.
Quest’uomo era un poliziotto corrotto che era stato sospeso dalle sue funzioni perché sospettato di aver commesso un altro crimine.
Per preservare il proprio onore, la polizia corrotta ha deciso di addossare la colpa a una ragazza mentalmente malata.
L’uomo non è mai stato arrestato e ha vissuto una vita normale, morendo nel 2015.
Dopo 43 anni, il tribunale statale ha riconosciuto l’errore e un giudice di una corte di circuito del Missouri ha annullato la condanna di Sandra.
«È vittima di un’ingiustizia evidente», ha dichiarato il giudice.
Sandra Hemme è uscita nel 2024. Ha passato 43 anni in prigione per un crimine che non aveva commesso. Il colpevole non è stato punito.
Accolta dai genitori e dagli amici, la donna che aveva finalmente ritrovato la libertà sembrava incredula di essere ora libera.
Sandra, che aveva passato 12 anni in un istituto psichiatrico e 43 anni dietro le sbarre, si è limitata a sorridere.
