Mia nonna francese infila sempre i chiodi di garofano in una cipolla. 😯 Quando ho scoperto perché lo faceva, sono rimasta sorpresa, perché non l’avevo mai visto prima. 😅 Ora lo faccio anch’io e sono completamente entusiasta di questo trucco.😍 Vi spiego a cosa servono i chiodi di garofano nella cipolla 👇 👇
I chiodi di garofano non sono tra le spezie più comuni in cucina, ma hanno proprietà sorprendenti se usati correttamente.
Si usano principalmente per le marinate o per aromatizzare bevande calde come il vin brulé. Ma in realtà, questa spezia ha molti altri utilizzi, soprattutto nei segreti della cucina francese.
I francesi sono famosi per la loro maestria culinaria, creando piatti raffinati, ricchi di sapori e aromi. In questa cultura, ogni dettaglio è importante.
In autunno e in inverno, quando le erbe fresche scarseggiano, arriva in soccorso un’alternativa ingegnosa: la “cipolla chiodata” (oignon clouté). Questo termine, che letteralmente significa “cipolla con chiodi”, suscita curiosità.
In pratica, questi “chiodi” sono in realtà chiodi di garofano infilati in una cipolla sbucciata. La versione classica ne prevede solitamente 5 o 6, permettendo di rilasciare un aroma delicato e speziato.
Questa cipolla viene usata non solo nei brodi, ma anche per la cottura in padella o a fuoco lento. Ad esempio, può essere aggiunta in una padella con la carne, mescolata alle verdure o posizionata su una teglia insieme a un arrosto.
I chiodi di garofano agiscono come esaltatori di sapore naturali, mettendo in risalto le note principali del piatto.
Questa tecnica ha conquistato molti chef in tutto il mondo. Grazie ai chiodi di garofano, anche i piatti più semplici acquisiscono una profondità aromatica sofisticata e complessa.
Provate ad aggiungere una cipolla chiodata in una zuppa, uno spezzatino o un piatto in umido e scoprirete come la vostra ricetta abituale assumerà una nuova dimensione.
L’uso di questa spezia non è solo una tradizione, ma anche un’opportunità per esplorare la cucina da una prospettiva nuova e sorprendente.
