Il nuovo vicino ha scaricato della ghiaia davanti alla nostra casa. Gli ho chiesto gentilmente di rimuoverla, ma invece di scusarsi, mi ha sorriso e ha risposto:
— È un mio problema, me ne occuperò quando ne avrò voglia.
In quel momento ho capito che non ci sarebbe stata una soluzione pacifica con lui. Ho deciso di agire a modo mio e non me ne pento affatto. Da allora, il vicino ha iniziato a evitare qualsiasi contatto diretto.
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Mi è diventato chiaro che non era interessato a una discussione ragionevole e che non avremmo potuto risolvere il problema pacificamente. Così ho preso una decisione di cui non mi pento affatto. Poco dopo, il vicino ha cominciato a evitare ogni interazione con me.
Tutto è cominciato qualche anno fa, quando un uomo, un ex soldato, si è trasferito nel nostro piccolo villaggio. Lui e sua moglie hanno subito attirato l’attenzione degli abitanti. La gente era sospettosa nei loro confronti, probabilmente perché erano diversi da noi. Ma, onestamente, non capivo perché suscitassero tanti pregiudizi. Dopotutto, avevano comprato il terreno legalmente e non avevano disturbato nessuno.
All’inizio non ha fatto molto. Fu solo due anni dopo che cominciò a gettare le fondamenta per la sua casa. Poi arrivarono le consegne di materiali come sabbia, terra e ghiaia, trasformando il suo terreno in un cantiere all’aperto. Un sabato, mentre eravamo in campagna, ci siamo trovati di fronte a una “piacevole sorpresa”: un enorme cumulo di ghiaia era posizionato proprio davanti alla nostra porta.
Il mio primo istinto fu quello di occuparmene subito, ma decisi di aspettare fino al mattino successivo. Quel mattino andai a casa sua, bussai alla porta e gli chiesi tranquillamente:
— Perché hai scaricato questo cumulo di ghiaia davanti alla mia porta?
Mi guardò impassibile e rispose:
— Beh, non posso farlo davanti alla mia porta, lì passano i camion. Ma davanti alla tua c’è ancora spazio.
Rimasi senza parole. Gli dissi con fermezza:
— Rimuovilo immediatamente, non voglio questo caos qui.
Invece di scusarsi, mi mandò via con un sorriso:
— È un mio problema, me ne occuperò quando deciderò io.
In quel momento capii che non aveva senso cercare di discuterne con lui. Così presi in mano la situazione. Durante la notte, con una pala, spostai metà della ghiaia nel mio terreno.
La mattina dopo, uscì davanti alla sua porta, chiaramente scioccato dalla dimensione ridotta del cumulo. Quando si avvicinò a me, dissi tranquillamente:
— Poiché hai scaricato questa ghiaia davanti alla mia porta, ora una parte mi appartiene. Consideralo come un affitto.
Rimase in silenzio per un lungo momento, poi borbottò qualcosa del tipo:
— Furbo, eh?
Da allora, ora abbiamo della ghiaia che possiamo usare per riparare il nostro sentiero, e il vicino evita ogni contatto diretto con noi.

