Figlia mia, ti prego, dammi almeno un panino non mangio da due giorni disse la nonna con uno sguardo supplichevole ։ Ma la risposta della ragazza la sorprese profondamente

La mattina era stata difficile. Aveva più di cinquant’anni alle spalle, e ogni passo le causava dolore. Un tempo spensierata, ora malata e dimenticata — così erano passati gli ultimi anni della sua vita.

Vicino a casa sua c’era una panetteria accogliente, davanti alla quale passava ogni giorno.

Da lì proveniva il profumo del pane fresco, che le ricordava i giorni passati. Ma non era mai entrata — la sua pensione bastava appena per i medicinali e un po’ di tè.

Ma quel giorno la fame superò la dignità. Raccolte le ultime forze, entrò. Dentro era caldo. 😥😓

Le persone parlavano, ridevano e compravano dolci deliziosi. Lei stava in un angolo, senza il coraggio di avvicinarsi.

Quando arrivò il suo turno, si avvicinò lentamente alla cassa.

La giovane commessa, con un trucco vistoso e uno sguardo indifferente, la accolse senza il minimo interesse.

— Ragazza… hai forse un panino per una vecchia affamata… — sussurrò.

E in quel momento, la commessa rispose in un modo che lasciò tutti senza parole.

Il seguito nel primo commento: 👇👇

Figlia mia, ti prego, dammi almeno un panino non mangio da due giorni disse la nonna con uno sguardo supplichevole ։ Ma la risposta della ragazza la sorprese profondamente

— Non facciamo beneficenza qui, nonna — rispose Anna con voce secca. — Se non puoi pagare, non posso aiutarti.

Le lacrime iniziarono a riempire gli occhi dell’anziana. L’umiliazione bruciava.

Si voltò per andarsene, quando improvvisamente alle sue spalle si udì un rumore: dalle mani della commessa caddero dei vassoi con dei dolci, e i panini si sparsero sul pavimento.

I clienti rimasero immobili. A testa bassa, la ragazza iniziò a raccoglierli in fretta. Raissa si avvicinò e, senza dire una parola, cominciò ad aiutare.

— Lasci stare — disse bruscamente la commessa.

— Non c’è bisogno… ti aiuto volentieri — rispose pacatamente l’anziana.

Quel gesto sciolse il ghiaccio. Anna si confuse e abbassò lo sguardo.

Figlia mia, ti prego, dammi almeno un panino non mangio da due giorni disse la nonna con uno sguardo supplichevole ։ Ma la risposta della ragazza la sorprese profondamente

— Tanto li butterebbero via… prendili — mormorò.

Raissa ringraziò e strinse il pacchetto di dolci al petto.

La sera, un giovane che era stato in fila prima si avvicinò a lei:

— Mi chiamo Massimo. Lavoro in un’altra panetteria qui vicino. Vieni la sera, avanzano sempre dei panini. È un peccato buttarli…

Da quel giorno, Raissa venne ogni sera a prendere il suo pacchetto di pane. In silenzio, senza dare fastidio. Ma dentro di lei, qualcosa tornava a scaldarsi.

E in quel mondo freddo, tornò la bontà — semplice, umana. Quella che può cambiare tutto.

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